Il mito della Patagonia, Ushuaia all’estremo sud del mondo, i pinguini e le balene della penisola di Valdes e lo sconfinato Perito Moreno.
Per noi la Patagonia ha sempre rappresentato l’ideale di viaggio avventuroso ai confini del mondo, uno dei luoghi più lontani e affascinanti da visitare, per questo motivo nel 2007 l’abbiamo scelta come meta per il nostro viaggio più importante: il viaggio di nozze.
Anche in quell’occasione abbiamo preferito evitare di ricorrere ai tradizionali tour operator e con una buona dose di entusiasmo e pazzia ci siamo buttati nell’organizzazione “fai da te” del viaggio.
Vista la distanza dall’Italia e le dimensioni del paese, abbiamo definito un percorso distribuito in tre settimane con partenza il 24 settembre che, seppur non sia il periodo ideale perché corrisponde alla primavera e quindi ancora molto freddo, ci consentiva di avere prezzi bassi e maggiori disponibilità di alloggio in considerazione del periodo di “bassa stagione”.

L’arrivo a Buenos Aires in tarda serata, dopo il volo intercontinentale di circa 15 ore, non ci ha particolarmente entusiasmati, ma nemmeno la mattina successiva, dopo il sonno ristoratore e l’abbondante colazione dello Sheraton, la città ha scaldato particolarmente i nostri cuori.
La Casa Rosada, Plaza de Majo, il cimitero della Recoleta, il porto con i ricchi quartieri della zona circostante, il quartiere popolare della Boca con le numerose scuole di Tango, sono le principali attrattive turistiche della città.
Il giorno successivo siamo ripartiti con un volo interno della compagnia Aerolinas Argentinas con destinazione la Terra del Fuoco e la città più a sud del mondo: Ushuaia.
Già dal finestrino dell’aereo abbiamo iniziato a scorgere i tratti di questa terra così sconfinata e selvaggia ed atterrando abbiamo ammirato un fantastico tramonto sul canale di Beagle e Capo Horn.


La città è stata in passato sede di campi di prigionia per i detenuti della nazione e dal suo porto partono le navi rompighiaccio in direzione dell’Antartide.
L’aria che si respira è effettivamente di città situata alla fine del mondo.
Le attività che si possono organizzare in zona sono: gite in traghetto lungo il canale per avvistare leoni marini e foche, lunghe passeggiate nel parco della Terra del Fuoco alla ricerca di specie animali rarissime e intervallate da soste in accoglienti rifugi, oppure ottimi pranzi o cene a base di carne di agnello (il cordero patagonico), di manzo (bife) o di pesce (la famosa centolla, enorme granchio rosso, o le gigantesche cozze pescate nella baia).
Per gli amanti della buona tavola segnaliamo Volver , Tia Elvira o La Rueda.

Visto che si trattava del nostro viaggio di nozze ci siamo concessi le prime due notti all’ Hotel Las Hayas Resort , situato sulla collina, con vista sulla baia, dove hanno dormito personaggi famosi e diversi capi di stato, ma visti i prezzi, per la terza notte ci siamo trasferiti in un più economico Hostal del porto!
Qui alla fine del mondo il vento gelido soffia in continuazione! Ricordatevelo quando preparerete i bagagli!
Il giorno dopo di buon mattino siamo saliti a bordo di un autobus dotato di griglie metalliche a protezione del parabrezza e siamo partiti alla volta del Cile.
La prima tappa è stata Punta Arenas dove abbiamo trascorso la notte in un Hostal con tantissimi spifferi alle finestre e di conseguenza con una temperatura in camera decisamente bassa. Partenza all’alba per una nuova tratta in autobus ed arrivo a Puerto Natales nel pomeriggio. Prestate attenzione al fuso orario tra Argentina e Cile!

Qui la sistemazione alberghiera, scelta a caso, si è rivelata vincente ed avvincente. La camera dell’ Hotel Lady Florence Dixie anche se non particolarmente curata, ci ha permesso di osservare dalla finestra i movimenti dei locali che transitavano per la strada principale della città. Il vento gelido ma soprattutto la simpatia dei Cileni ci hanno fatto sorridere in più occasioni!
Da Puerto Natales partono le escursioni (anche con auto private e autista) verso il Parco Nazionale Torri del Paine.
L’ escursione è una delle migliori che si possono organizzare in zona e consente di visitare in una o più giornate alcuni dei luoghi più famosi della Patagonia.
Gli Iceberg alla deriva sul lago Grey staccati dall’omonimo ghiacciaio, il Mirador de las Torres, il rifugio Cileno con i cavalli al pascolo e le famosi Torri del Paine.
Le sensazioni vissute qui sono state incredibili e non c’è mal tempo, vento, neve o pioggia che possa farci cambiare idea.



La tappa successiva prevedeva il rientro in taxi in Argentina e l’arrivo a El Calafate sulle sponde meridionali del Lago Argentino.
La graziosa cittadina turistica è la base di partenza per la visita a uno dei parchi più spettacolari del sud america, il Parque Nacional Los Glaciares, patrimonio mondiale dell’umanità, dove ammirare le sconfinate distese ghiacciate del Perito Moreno.
Assistere allo spettacolo offerto da questo ghiacciaio non ha prezzo, già che dimostra in maniera imponente la grande forza della natura e allo stesso tempo la sua fragilità.
A El Calafate esistono diverse agenzie che organizzano varie tipologie di escursioni sul ghiacciaio, per tutte le tasche e per tutte le esperienze.
Noi abbiamo scelto Hielo & Aventura con cui abbiamo prenotato un viaggio in auto, un’uscita in traghetto sulla laguna ed un’escursione di trekking sul ghiacciaio con ramponi.
L’ esperienza è stata incredibile, la passeggiata sul ghiaccio, in un paesaggio surreale dominato dal bianco e dall’azzurro, è terminata con un drink offerto dall’organizzazione: whisky “on the rocks”, ovvero ghiaccio prelevato direttamente dal ghiacciaio…




Ma l’esperienza più emozionante è stata restare seduti per ore in contemplazione del fonte del ghiacciaio, in attesa che enormi blocchi di ghiaccio alti quanto un palazzo di dieci piani si staccassero precipitando con un boato assordante nella sottostante laguna. Da brividi!!!

Tornati in città ci siamo concessi un’incredibile scorpacciata a base di carne di agnello, crostini di fegato di agnello e gelato “El Calafate” presso Rick’s , superlativa!
Il mattino successivo, a bordo del solito autobus dotato di griglie sul parabrezza, abbiamo affrontato un viaggio lungo circa 300 km con una sola sosta prevista nell’unico villaggio (tre case) incontrato. Alla fine della sosta l’autista conta le persone a bordo e se questo torna con il numero riscontrato al momento della partenza, riparte in direzione di El Chalten.
Ma attenzione: se il numero non corrisponde, perché qualcuno si è attardato ai servizi o altro…l’autobus parte lo stesso!
Arrivati al El Chalten abbiamo immediatamente capito di essere capitati nel posto più incredibile di tutto il viaggio: un villaggio simile al far west, senza strade asfaltate, con case di legno, recinti, lama e guanachi al pascolo e sullo sfondo le imponenti vette delle Ande…
Dalla cittadina partono panoramici itinerari che portano verso le due montagne simbolo della Patagonia: il Fitz Roy ed il Cerro Torre.
L’unica attività prevista da queste parti è il trekking.
Approfittatene!



Rientrati a El Calafate, dopo una nuova gita al Perito Moreno, ci siamo imbarcati nuovamente su un aereo Aerolinas Argentinas in direzione di Trelew, anonima località situata sulla costa dell’ Oceano Atlantico, a metà strada tra Punta Tombo e la Penisola di Valdès.
Punta Tombo è conosciuta in quanto sede di una delle colonie più numerose al mondo di Pinguini di Magellano.
Una visita da queste parti sarà come entrare direttamente in un documentario del National Geographic, non crederete ai vostri occhi passeggiando liberamente in mezzo a migliaia di buffi pinguini che raggiungono ogni anno questa costa per nidificare.


Allo stesso modo la Penisola di Valdès, anch’essa sito Patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco, è un enorme giardino zoologico a “cielo aperto”, senza gabbie o recinzioni, dove ammirare in libertà: elefanti marini, leoni marini, orche, armadilli, volpi argentate, uccelli marini ma sopratutto le balene durante la stagione dell’accoppiamento.


Direttamente dal lungo mare di Puerto Madrin è possibile avvistare le fantastiche evoluzioni dei maschi che per corteggiare le femmine, fanno salti fuori dall’acqua o rapide immersioni con incredibili spruzzi e getti d’acqua.
E’ possibile organizzare uscite in barca direttamente da Puerto Piramid. Al riguardo suggeriamo di utilizzare i gommoni Zodiac che, essendo più agili rispetto ai traghetti, riescono ad avvicinarsi maggiormente alle balene anche se con qualche sacrificio e qualche spruzzo in più.
Tuttavia se siete incredibilmente pigri vi garantiamo che, arrivando nella stagione giusta, potrete ammirare le evoluzioni delle balene direttamente dalla finestra della vostra camera d’albergo sulla baia di Pueto Madrin.
Con un nuovo volo Aerolinas Argentinas, decolliamo in direzione di Buenos Aires dove, dopo una notte di riposo e la visita al mercato di San Telmo, terminiamo questo entusiasmante viaggio che per noi ha rappresentato l’inizio di un viaggio ancor più entusiasmante….
Se hai deciso che questo è il viaggio che fa per te e desideri avere ulteriori informazioni più dettagliate, puoi inserire un tuo commento a questo articolo oppure puoi inviare la tua richiesta via mail all’ indirizzo del blog: diariodibordo3@gmail.com
Davvero un viaggio stupendo!
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Un viaggio in Argentina è veramente molto bello e ricco di emozioni!
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Il mio sogni ❤😍
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Sicuramente ti piacerà! Ti auguriamo di partire al più presto!
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Non ho alcun dubbio😍😍😍 un abbraccio ❤
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Wow!
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¡Magnífico! De los tres meses de viaje por Argentina, Bolivia y Chile, lo que fue mi experiencia con este destino:
https://viajarporlosmundos.wordpress.com/2020/02/18/patagonia-peninsula-de-valdes-y-ushuaia-o-el-viaje-de-las-ballenas-al-fin-del-mundo-argentina/
¡Salud!
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