Val di Scalve

PERCORSI CON CIASPOLE IN VAL SERIANA

Le escursioni con ciaspole o racchette da neve sono divenute molto popolari nel corso degli ultimi anni per via di vari fattori: economici legati al costo da sostenere per praticare alcuni sport invernali, ambientali legati alla scarsità delle precipitazioni nevose degli ultimi anni, sociali legati al sovraffollamento di alcune località che rende pericolosa e poco rilassante la convivenza di sciatori, snowborder e altri escursionisti.

Molti appassionati hanno quindi deciso di orientarsi su altre discipline, come lo sci-alpinismo, lo sci nordico o sci di fondo oppure le passeggiate in quota con ciaspole.

A quest’ ultima disciplina sono approdate anche molte altre persone che, pur non sapendo sciare, hanno potuto così iniziare la scoperta della montagna anche in veste invernale.

L’ attrezzatura necessaria per organizzare un’uscita sulle ciaspole è tutto sommato ridotta e, a patto di essere già dotati di un minimo di abbigliamento da trekking, richiede solo l’aggiunta di scarponcini impermeabili o con ghette, guanti imbottiti, bastoncini telescopici e le racchette da neve appunto.

Questi ultimi sono in vendita ormai presso ogni negozio di articoli sportivi ma possono essere noleggiati con una certa facilità un po’ ovunque.

Per quanto riguarda i percorsi da scegliere, nella maggior parte dei casi essi possono replicare quelli che nel periodo estivo vengono utilizzati per il trekking, a patto che vi sia un buon innevamento e soprattutto di non incorrere in rischi legati alla precipitazione di valanghe o la presenza di ghiaccio.

Tuttavia alcune specifiche località si prestano più di altre in quanto dotate di percorsi non particolarmente impegnativi, adatti a tutti, ben soleggiati e con la presenza di strutture di ristoro come Rifugi dove consumare il pranzo o una bevanda calda.

Salita al Rif. Monte Poieto

Come abbiamo fatto nei nostri articoli TREKKING IN VAL SERIANA, PERCORSI TREKKING VALSERIANA, RIFUGI FACILI IN VAL SERIANA o RIFUGI IMPEGNATIVI IN VAL SERIANA, a cui si può rimandare anche per l’ utilizzo delle ciaspole, con questo nuovo articolo vorremmo elencare alcune delle passeggiate più suggestive organizzabili in Val Seriana.

Vista dal Rifugio Bagozza a Schilpario

Prima di tutto vorremmo ricordare che tutti i percorsi descritti devono essere affrontati con un’adeguata attrezzatura, senza sottovalutare i rischi legati alle condizioni meteorologiche, senza sopravalutare le proprie condizioni fisiche, nel rispetto dei percorsi segnalati, delle altre persone che vivono la montagna come voi ma anche dei soccorritori che spesso vengono chiamati per interventi che si potrebbero evitare.

PERCORSO 1 FACILE

Partendo da più bassa quota l’altopiano di Aviatico-Selvino offre tuttavia un bel percorso spettacolare che inizia in fianco alla stazione di partenza della cabinovia Monte Poieto. Salendo tra prati e boschi si raggiunge con circa 45 minuti di cammino il pianoro del Rifugio Monte Poieto, posto a circa 1.400 metri sul livello del mare e da cui si apre un panorama eccezionale che spazia a 360 gradi sulle Orobie Bergamasche. Da qui è possibile proseguire in direzione della vetta del monte Cornagiera o della discesa, con successiva risalita, verso l’ osservatorio astronomico di Ganda. Il Rifugio è generalmente sempre aperto.

Discesa in neve fresca dal Poieto
Vista dal Monte Poieto

PERCORSO 2 MEDIO

Proseguendo in direzione dell’alta valle suggeriamo anche la località Monte Farno situato nel comune di Gandino. L’altopiano e la conca della Montagnina si presta particolarmente alle passeggiate in quanto offre diversi tracciati, adatti sia ai più allenati ma anche alle famiglie con bambini, in un contesto paesaggistico molto suggestivo, con numerose malghe, baite ed il Rifugio Parafulmine posto a circa 1.500 metri di quota. Lasciando l’automobile nei parcheggi situati al termine della strada asfaltata che sale dal paese, procuratevi prima di salire un “gratta e sosta”, troverete poco lontano il Rifugio Monte Farno da cui partono i vari percorsi che in circa 1 ora e trenta minuti di cammino vi porteranno in vetta al Pizzo Formico, alla splendida conca o al Rifugio Parafulmine. Il Rifugio è generalmente aperto nei fine settimana e alcune sere del giovedì e venerdì solo su prenotazione.

Pista tracciata sul Monte Farno
Altopiano del Farno
Salendo al Pizzo Formico dal Farno

PERCORSO 3 IMPEGNATIVO

Giunti a Ponte Nossa avrete la possibilità di risalire la Valle del Riso sino al Passo di Zambla dove troverete diversi tracciati che portano in direzione dell’ Alpe Grem o del Pizzo Arera oppure, costeggiando la pista di Sci Nordico, sino alla conca dell’Alben, Pian della Palla e Pian della mussa.

Sicuramente il percorso più suggestivo è quello che dalla località Plassa a Zambla Altra, porta al rifugio Capanna 2000 ed al Pizzo Arera percorrendo la strada che nel periodo invernale viene chiusa al traffico e trasformata in una pista battuta per scialpinismo e ciaspole. Il tragitto è impegnativo in quanto prevede circa 800 metri di dislivello e circa due ore di cammino. Una volta giunti in quota il panorama ripagherà della fatica fatta. Il rifugio è generalmente aperto anche nei fine settimana invernali.

Pista battuta in direzione di Capanna 2000
Salendo a Capanna 2000

Arrivo a Capanna 2000

PERCORSO 4 IMPEGNATIVO

Salita alla Baita Alta di Grem da Oneta. La frazione Plazza di Oneta si raggiunge lungo la strada che da Ponte Nossa sale al Passo di Zambla e imboccando a destra via Papa Giovanni XXIII, poco dopo il Municipio di Oneta. Situata a circa 900 metri sul livello del mare, questa frazione è un piccolo borgo tutt’ora abitato che si affaccia sul massiccio del monte Alben. Troverete parcheggio facilmente di fronte alla piccola chiesa e subito troverete le indicazioni per il sentiero n. 239 che passando per le varie Baite dell’Alpe vi porterà sino in vetta di Cima Grem posta a circa 2.000 metri di altitudine.

Questo itinerario è molto conosciuto tra gli scialpinisti in quanto facile e panoramico, ma anche per ciaspolatori o escursionisti è un percorso che può adattarsi ad ogni situazione.

Per salire in vetta serviranno circa 3 ore di cammino, ma anche chi non ha sufficiente allenamento, non avrà problemi poichè strada facendo, incontrerà diverse malghe dove fare sosta, rifocillarsi e godere del fantastico panorama sulla valle del Riso e sulla Val Serina.

Il percorso sale inizialmente molto ripido all’interno del bosco per poi proseguire in falsopiano, giunti al Rifugio Baita Grem, a circa 1.200 metri di altitudine, il percorso esce dal bosco ed inizia la risalita dei vasti pascoli soleggiati.

Tra mucche e cavalli al pascolo, il sentiero sale rapidamente sino alla Baita Alta di Grem posta a 1.650 metri di altitudine. Chi vuole potrà fermarsi qui e godere di un vasto panorama che arriva sino alla pianura, chi ha ancora energie potrà salire sino al Bivacco Mistri in circa 30 minuti e sino alla Vetta in circa 1 ora e 15 minuti. Dalla vetta il panorama diviene magnifico abbracciando le vette della Val Brembana e della vicina Val Bondione.

Segnaliamo che è possibile salire in vetta partendo dal passo di Zambla, da cui parte il sentiero n. 223 che ad un certo punto incrocia lo stesso tracciato che parte da Oneta ma presenta nella parte iniziale un tratto nel bosco molto impegnativo e rischioso in caso di ghiaccio o innevamento eccessivo.

Pian della Mùssa nella conca dell’Alben

Al Passo di Zambla sono presenti Bar e Ristoranti, per cui è possibile trovare un pasto caldo al rientro dalla ciaspolata. Nulla vieta di salire al Passo indossando le ciaspole già dalle frazioni di Scullera o Cantoni, questo in base alle condizioni dell’ innevamento.

Nel Silenzio

PERCORSO 5 FACILE/MEDIO

Proseguendo in direzione ValBondione nella località Ponte Seghe si prende la strada che a sinistra sale verso ValCanale, poco oltre il paese inizia il percorso che sale prima al Rifugio Alpe Corte, poi sulla destra sino al Passo dei Laghi Gemelli o sulla sinistra al Lago Branchino. Questa zona presenta paesaggi spettacolari con vista sulla catena del Pizzo Arera, tuttavia con condizioni particolari di innevamento il precorso deve essere intrapreso con cautela al fine di evitare di incorrere in valanghe o altri pericoli. Qui la quota inizia ad alzarsi per cui consigliamo l’ escursione a chi è esperto di montagna. I tempi di percorrenza al Rifugio Alpe Corte sono di circa 1 ora e di un’ altra ora abbondante per raggiungere il Passo Branchino con l’ omonimo Rifugio (entrambi i Rifugi non sono generalmente aperti nel periodo invernale per cui è bene verificare in anticipo la possibilità di sosta).

Uno sguardo sulle Orobie

PERCORSO 6 MEDIO

Giunti poi all’ abitato di Gromo, si prende la strada che a destra sale alla frazione di Spiazzi dove, in prossimità del parcheggio degli impianti di risalita, parte il percorso scialpinistico che sale al Rifugio Vodala ed al Monte Timogno. Questa ripida salita viene spesso percorsa anche in notturna nelle serate in cui il Rifugio resta aperto sino alle 24.00. Sebbene faticoso vi assicuriamo che sia la sosta al rifugio che il panorama circostante vi appagherà. Quota del Rifugio circa 1.800 metri slm e tempo di percorrenza circa 1 ora.

Partenza salita al Monte Poieto
Vista sulla Conca dell’ Alben e del Passo di Zambla

PERCORSO 7 MEDIO

Lasciamo per ultimo ma solo per il fatto di essere il più lontano, il percorso che preferiamo in assoluto, situato in Val di Scalve che si raggiunge rapidamente superando il Passo della Presolana e seguendo la Via Mala sino al paese di Schilpario. Raggiunta la località Fondi si trova un parcheggio a pagamento dove lasciare l’ automobile e da qui lungo il tracciato della strada che porta al Passo del Vivione (chiusa nei mesi invernali) si cammina sino alla Conca dei Campelli e all’ omonimo Passo posto a circa 1.900 metri di quota. Lungo il percorso potete trovare ristoro presso il Rifugio Bagozza che, situato a 1.500 metri di quota, è sempre aperto ed offre ristoro a tutti gli appassionati di montagna. La conca dei Campelli è una zona che non ha nulla da invidiare alle Dolomiti con le vette innevate del Pizzo Camino e del Cimon della Bagozza. Generalmente a queste altitudini gli accumuli nevosi superano i 2 metri per cui è spettacolare la vista delle varie malghe il cui tetto spunta a malapena dal manto nevoso. Il percorso sebbene di facile pendenza è molto lungo e se percorso sino al Passo richiede più di 2 ore e mezza di cammino. Dopo un pranzo ristoratore a base di “polenta e chel che ghè” un’ idea simpatica è quella di ridiscendere a valle a bordo di una slitta o di un bob.

Partenza ai Fondi di Schilpario

Lungo la strada per il Vivione

Ciaspolare nel silenzio

Uno sguardo sulle Orobie