CAMMINO DI SANTIAGO

Gli ultimi 165 km da O’Cebreiro  a Santiago

Il Cammino di Santiago de Compostela non ha bisogno di presentazioni in quanto nel corso degli ultimi anni è divenuto molto conosciuto sia a livello nazionale che internazionale.

Come saprete consiste in un tracciato che i pellegrini percorrevano a piedi già dal Medioevo, per recarsi dalla Francia o dalla Spagna alla tomba dell’ Apostolo Giacomo. Esistono diversi tracciati, ma il più conosciuto è il Cammino Francese che, partendo da Saint Jean Pied de Port, arriva dopo circa 800 Km a Santiago.

Senza dilungarci nei dettagli  storici o del percorso, con questo racconto vorremmo dare informazioni pratiche sull’ ambiente, sulle difficoltà nonchè sulle persone che incontrerete lungo il percorso.

Il Tam Tam generato anche dal web ne ha diffuso la conoscenza e l’ arrivo di voli low cost nei principali aeroporti presenti nelle località attraversate, hanno notevolmente agevolato molti viaggiatori che hanno deciso di percorrerlo.

Si può fare il Cammino per motivi religiosi, spirituali, per motivi personali, per una sfida sportiva o per fare una vacanza molto economica.

Quale sia il motivo che vi spinge a tentare di raggiugere Santiago de Compostela, sappiate che state per intraprendere un’ esperienza unica che cambierà sicuramente il vostro punto di vista sulla vita.

Per quanto ci riguarda nella primavera del 2015 ci siamo trovati in un momento difficile ed abbiamo capito che avevamo bisogno di fare qualcosa che ci aiutasse a guardare avanti con fiducia.

Non avendo a disposizione tempo sufficiente per completare l’ intero tragitto, abbiamo deciso di percorrere solo l’ ultima parte del cammino francese, e quindi abbiamo cercato di calcolare quanti km avremmo potuto percorrere in una settimana.

Immaginando di percorrere circa 150 km, è stato facile decidere di partire da Piedrafita do Cebreiro e camminare lungo gli ultimi 165 km del percorso sino a Santiago.

Molti pellegrini scelgono gli ultimi 100 km con partenza da Sarria, perche’ questi sono ritenuti sufficienti per ottenere la Compostela, ovvero la certificazione dell’ avvenuto pellegrinaggio; segnaliamo quindi che in questo ultimo tratto la presenza di pellegrini aumenta notevolmente.

La localita’ scelta da noi si trova in alta quota ed e’ uno dei pochi passaggi di montagna dell’ intero percorso.

Gia’ arrivare sino al luogo di partenza e’ stato molto affascinante.

Abbiamo acquistato un volo Ryanair per Madrid con arrivo nella capitale spagnola in mattinata, abbiamo trascorso l’ intera giornata visitando la città in attesa dell’ autobus notturno che alle 00:05 sarebbe partito in direzione Piedrafita do Cebreiro.

Arrivo stimato alle 05:00 del mattino.

Fiduciosi di poter dormire in autobus e di fare colazione una volta scesi dall’ Autobus, all’ arrivo abbiamo scoperto che la cittadina era completamente deserta, buia e senza locali già aperti, ci facevano compagnia solo un cane randagio e altri due pellegrini infreddoliti.

Il percorso sterrato lo avremmo incrociato solo una volta salita la strada asfaltata che portava alla frazione di O’ Cebreiro, per cui non ci restava che iniziare a camminare.

Arrivati in cima verso le sette del mattino, il sole iniziava a far capolino dalle montagne e finalmente abbiamo intravisto una luce all’ interno di una delle costruzioni in pietra con tetto di paglia del piccolo borgo.

Entrati siamo stati accolti dal tipico ambiente del Cammino, ovvero una locanda riscaldata dal fuoco a legna,  gruppi di viaggiatori in abbigliamento sportivo che stavano facendo colazione e che senza esitazione ci hanno rivolto il saluto: Buenas Dias y Buen Camino!

Il percorso nel tratto di montagna è veramente spettacolare, con sentieri panoramici, ben tenuti e che attraversano villaggi di pastori con case di pietra.

Con una certa regolarità, lungo il tragitto è possibile fermarsi per una sosta o per dormire.

Molte case private si sono organizzate per fornire assistenza ai pellegrini, così trovare dove mangiare un panino e bere un caffè o una birra rinfrescante è estremamente facile.

Sono presenti diversi albergue che danno ospitalità ai pellegrini ad un prezzo convenuto di  otto euro,  per cui trovare posto per dormire in camerata non è mai complicato.

Tornando al nostro racconto, dopo circa sette ore di cammino siamo arrivati alla fine della prima tappa che si trova nella localita’ di Tricastela.

Qui abbiamo iniziato a fare i primi incontri con pellegrini europei, americani, asiatici e gli immancabili giapponesi, nonché ad individuarne alcuni che abbiamo poi incontrato regolarmente nelle tappe successive.

L’ atmosfera era molto rilassata e tutti salutavano con simpatia.

Con la credenziale del pellegrino è stato possibile avere una cena al ristorante ad un prezzo più che adeguato: primo, secondo, contorno, dolce, acqua, vino e caffè sempre per otto euro!

L’ indomani pensando di fare una levataccia abbiamo puntato la sveglia alle 07:00, ma con gran sorpresa abbiamo scoperto che al nostro risveglio tutti i compagni di camerata erano già partiti!

Tutte le tappe erano caratterizzate da panorami rilassanti, in compagnia di pellegrini ben disposti al dialogo e con sistemazioni per i pasti e il pernottamento assolutamente ottimi.

In ogni sosta è fondamentale far timbrare la propria credenziale a testimonianza del percorso compiuto.

Le condizioni meteorologiche variano molto con le stagioni ma anche in caso di pioggia l’ utilizzo di abbigliamento adeguato consente di camminare asciutti.

Altro suggerimento fondamentale è quello di avere uno zaino con la giusta composizione e dal peso non superiore a circa otto kg.

In base alla stagione ovviamente il peso può aumentare e, se in inverno aumenta per effetto del sacco a pelo e delle giacche pesanti, in estate lo zaino leggero viene compensato dalla maggior fatica a causa del gran caldo.

La cosa di cui avere più cura sono i vostri piedi e la scelta delle calzature è fondamentale.

Evitate scarpe troppo leggere ma anche scarponi da alta montagna. Lungo il percorso è bene fare frequenti  soste, ogni due/tre ore, per far “respirare” i piedi,  cambiare le calze ed evitare la formazione delle famigerate vesciche.

Non ci sono tappe definite,  ognuno può decidere ogni giorno quanto camminare in base alle proprie forze o al proprio allenamento, per cui non segnaliamo altri particolari luoghi di sosta.

Il consiglio è di fare tutto con grande calma, godendo il momento, senza pensare a cosa accadrà domani e scambiando due parole con ogni persona che si incontra; questo perché ascoltando i racconti di ognuno riempirete il vostro zaino di ricordi unici.

L’ arrivo nelle vicinanze di Santiago ti carica di eccitazione ed entrare in città lascia a tutti una sensazione di euforia inaspettata.

Arrivando in piazza ci si rende conto di aver partecipato ad un’ impresa che resterà per sempre nel cuore e nella memoria.

Se si arriva a mezzogiorno l’ ideale sarebbe entrare direttamente nella cattedrale per la Santa messa e, con un po’ di fortuna  durante le giornate di festa, assistere al rituale del lancio del Botafumeiro, un enorme turibolo che i frati fanno ondeggiare sopra le teste dei fedeli.

Fatte le fotografie di rito di fronte alla Cattedrale, arriva il momento di mettersi in fila all’ ufficio dei pellegrini e ottenere così la Compostela, il documento scritto a mano con il vostro nome in latino che testimonia il vostro pellegrinaggio.

La leggenda narra che il primo pellegrino che si presenta ogni giorno all’ apertura dell’ ufficio venga premiato con un pranzo pantagruelico offerto dal noto ristorante dell’ Hotel Parador Hostal de los Reyes Catolicos presente sulla piazza.

Ma questi bisogni terreni non sono certo la cosa piu’ importante!

Cattedrale di Santiago de Compostela
Cattedrale di Santiago de Compostela

Se hai deciso che questo è il viaggio che fa per te e desideri avere ulteriori informazioni più dettagliate puoi inserire un tuo commento a questo articolo oppure puoi inviare la tua richiesta via mail all’ indirizzo del blog: diariodibordo3@gmail.com

 

 

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