Viaggio in uno dei paesi più sconosciuti del sud-est asiatico.
Il sud-est asiatico, conosciuto un tempo come Indocina, è la regione che comprende gli stati situati tra il sud del continente e l’ Oceania.
Thailandia, Myanmar, Laos, Cambogia, Vietnam, Indonesia, Malesia, Filippine e Singapore sono i principali paesi, sparpagliati in una superficie grande come l’ Europa.
Oggi vorremmo parlare in particolare del più piccolo e più sconosciuto di questi stati che, trascurato da interessi economici e turistici occidentali, ancora oggi presenta una situazione di autentico isolamento culturale: il Laos.
Per decenni tutti i paesi dell’ Indocina sono stati meta di viaggiatori “zaino in spalla” e Hippies alla ricerca di luoghi dove la cultura occidentale non fosse ancora arrivata ad influenzare la vita delle popolazioni locali.
In effetti, ancora oggi, buona parte di questi paesi possono essere considerati mete interessanti dal punto di vista culturale oltre ad essere anche molto economiche e quindi adatte a chi desidera viaggiare “on the road”.




Non preoccupatevi, chi lo desidera può trovare comunque strutture turistiche moderne e ristoranti internazionali, sistemazioni che però noi non vi consigliamo poiché tendono a far perdere fascino al viaggio, almeno in questi paesi.
Noi abbiamo scelto di viaggiare utilizzando mezzi pubblici oppure auto a nolo, pernottando in piccole strutture e consumando i pasti nei tanti night market dove l’ autentico street food regna incontrastato.


Dopo l’ atterraggio all’aeroporto di Bangkok e il successivo volo con la compagnia low-cost AirAsia, il nostro viaggio ha avuto inizio attraversando il confine tra Laos e Thailandia a nord di Chiang Rai, navigando sul fiume Mekong a bordo di un’ esile barchetta di legno.
Giunti a Ban Houayxay, ed espletate le formalità di frontiera, abbiamo acquistato frutta e noleggiato il pulmino che ci avrebbe scorrazzato nei successivi sette giorni alla scoperta di questo fantastico paese.
Immediatamente ci siamo ritrovati catapultati nel passato, e strada facendo, abbiamo iniziato ad ammirare la semplicità del paesaggio circostante tra rigogliose foreste e villaggi di palafitte in legno di bambù.



Il percorso si snoda lungo impervie stradine che, serpeggiando sulle colline, conducono sino alle località di Luang Nam Tha e Muang Sing, dove è possibile effettuare trekking alla scoperta dei villaggi e delle diverse etnie locali.
Questa zona montuosa è ricca di popolazioni che conservano precise e distinte tradizioni culturali per cui, passando da un villaggio all’altro, è possibile visitare e conoscere lo stile di vita di gente che vive ancora oggi senza energia elettrica, senza televisore, frigorifero, supermercati, telefono, internet, social network, e molte altre “invenzioni” occidentali.
L’ atmosfera che si respira è di estrema tranquillità e pace.
Sicuramente vivere qui non è facile anche per l’assenza di servizi sanitari o assistenziali, ma l’ impressione avuta è stata che l’ equilibrio raggiunto fosse tale da sopperire a tutte queste mancanze.
Successivamente abbiamo effettuato un trasferimento sino a Udomxai e Nong Khiaw, dove abbiamo preso piccole imbarcazioni per risalire uno degli affluenti del fiume Mekong sino a Muang Ngoy.



L’ esperienza vissuta in questo tratto è stata una delle più affascinanti di tutto il viaggio in quanto è stato possibile ammirare le popolazioni che vivono lungo il fiume pescando e raccogliendo frutti della foresta.
L’ arrivo al villaggio di Muang Ngoy ci ha regalato una sensazione meravigliosa: ci sembrava di essere giunti alla fine del mondo civilizzato. Al tempo del nostro viaggio nel 2012, la corrente elettrica era disponibile solo per tre ore al giorno, dalle 18:30 alle 21:30, l’ acqua della doccia era riscaldata solo dal sole, i telefoni cellulari non avevano campo e la televisione era ancora un oggetto sconosciuto. In compenso le locande ed i lodge per i pochi turisti offrivano terrazze e giardini spettacolari da cui assistere al tramonto sul fiume.
Ogni mattino all’alba vi consigliamo di alzarvi e assistere alle preghiere e alla questua dei monaci, una tradizione che in molte altre città è divenuta una attrazione turistica, ma che qui ha mantenuto buona parte della sua autenticità. Ogni mattina i monaci del vicino monastero recitano le consuete preghiere di ringraziamento per la comunità e successivamente effettuano una piccola processione per le vie del villaggio nel corso della quale ricevono dai fedeli offerte di cibo con cui potranno alimentarsi durante la giornata.


Ripresa l’ imbarcazione, abbiamo percorso a ritroso il fiume navigando verso sud sino a raggiungere l’antica capitale di Luang Prabang.
Anche questa cittadina conserva un fascino indescrivibile, con i suoi innumerevoli e stupendi templi buddisti, i suoi mercati, i ristoranti economici ed un’ atmosfera molto rilassata.
Qui sarà possibile vivere esperienze come i massaggi orientali, i frullati di frutta fresca, gli ottimi banana/mango pancake o le preghiere dei monaci a tutte le ore del giorno.
Consigliamo di soggiornare a Luang Prabang per almeno qualche giorno per depurarvi da tutto lo stress accumulato nella vostra vita quotidiana.
Da qui è possibile programmare escursioni in giornata nella zona, alla scoperta delle splendide cascate di Kuang Si oppure alle grotte di Pak Ou.




Prendendo un autobus di linea oppure un volo con le compagnie low cost, sarà possibile raggiungere la moderna capitale di Vientiane.
La visita di questa moderna città vi farà perdere buona parte dell’ atmosfera vissuta nei giorni precedenti per cui, a parte i principali templi, non abbiamo particolari visite da suggerire.
La tappa successiva, in base al tempo a vostra disposizione, potrebbe essere un nuovo volo aereo per tornare a Bankok oppure per raggiungere la capitale della vicina Cambogia. Nel caso foste interessati a visitare anche questo bellissimo paese vi invitiamo a leggere anche l’ articolo di prossima pubblicazione.
Se hai deciso che questo è il viaggio che fa per te e desideri avere ulteriori informazioni più dettagliate, puoi inserire un tuo commento a questo articolo oppure puoi inviare la tua richiesta via mail all’ indirizzo del blog: diariodibordo3@gmail.com
FANTASTICO il Laos ci sono stato pure io 10 anni fa
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Allora sai di cosa parliamo quando si descrive l’atmosfera del Laos. Vediamo che anche tu te ne intendi di luoghi non convenzionali…che suggerinento ci dai?
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Allora… ho guardato i tuoi post alla veloce mi pare di non aver visto Il Borneo.. leggiti il mio post sulla mia pagina …se no un altro che ti consiglio… COSTARICA😉
Tu che mi consigli?
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Guarda, tra le mete ipotizzate per il 2020 c’era anche la Malesia…e devo dire che anche il Costarica ci ha sempre attratto. Noi viaggiamo con bambini di 8 e 10 anni. Noi ti suggeriamo l’ Islanda (evitando il Circolo d’ oro) oppure la Colombia….la prima per la natura dirompente che puoi ammirare, la seconda per l’ estrema biodiversità presente e per il calore della gente.
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