Tour in auto tra Kasbah, mercati, i monti dell’Atlante, il deserto del Sahara e l’oceano Atlantico.
I motivi per visitare il Marocco sono molteplici, dalla millenaria cultura, alla visita delle antiche Kasbah del deserto, le grandiose città imperiali del nord, le dune del Sahara, infiniti mercati, suk ricchi di vita e colori.
Informazioni generali:
La nostra prima visita in Marocco risale al settembre 2001 con un viaggio autogestito di Avventure nel mondo, a distanza di 22 anni abbiamo deciso di ripetere il viaggio nel 2023 organizzando in autonomia un tour con un gruppo costituito da due famiglie, 4 adulti e 4 ragazzi di età compresa tra 11 e 16 anni.
Per chi desidera uscire dai confini Europei ed effettuare un primo approccio con il continente Africano, il Marocco è la naturale porta di accesso essendo raggiungibile in auto passando per lo stretto di Gibilterra.
Le compagnie aeree low cost presenti in diversi suoi aeroporti ha tuttavia agevolato i collegamenti con il paese, rendendo molto più veloce ed economico giungere a destinazione.
Anche le strutture ricettive, i servizi e le infrastrutture si sono adeguati ai tempi e, quanto meno nelle grandi città, sono in linea con molti paesi europei, pur conservando tutto il fascino del passato.
Ovviamente non tutti i servizi sono a livello degli standard europei e qualche attenzione deve essere messa in atto soprattutto dal punto di vista alimentare, evitando i cibi non cotti, l’acqua non imbottigliata, il ghiaccio e la frutta che non è possibile sbucciare.
Per il resto è possibile organizzare tutto da casa prenotando ogni sorta di servizi con i consueti portali internet.
Noi abbiamo acquistato un volo Ryanair con destinazione l’aeroporto di Marrakech, abbiamo prenotato un furgone a nove posti per trasportare gli otto partecipanti ed i relativi bagagli tramite la compagnia marocchina Aircar (al riguardo consigliamo di utilizzare zaini al posto di valigie rigide), abbiamo stipulato on line una polizza assicurativa medica viaggio con la compagnia Columbus Assicurazioni , infine abbiamo individuato e prenotato tutte le sistemazioni per i pernottamenti tramite il portale Booking.com
Per il resto ci siamo affidati a guide locali e/o consigli di altri viaggiatori.

Se vi vuole organizzare una buona visita del paese è necessario prevedere un soggiorno minimo di 10 giorni, ma se il vostro desiderio è di visitare tutto il possibile allora serviranno almeno 15 gg.
I periodi migliori per visitare il Marocco sono la primavera o l’autunno, è possibile organizzare un viaggio anche in estate ma preparatevi a temperature che spesso superano i 40 gradi mentre in inverno sui monti dell’Atlante è possibile trovare la neve.
Per l’ingresso nel paese dal marzo 2023 è sufficiente essere in possesso di passaporto in corso di validità durante tutto il periodo di soggiorno in Marocco, ma per ogni eventuale informazione o aggiornamento consigliamo di consultare il sito del Ministero degli Esteri Viaggiare sicuri.

Le condizioni delle strade sono complessivamente buone, anche se non in tutte le regioni, esistono autostrade e strade a scorrimento veloce nella parte ovest del paese, che collegano la capitale Rabat a Casablanca, sino a Marrakech, mentre nelle regioni più interne le strade divengono spesso tortuose o molto trafficate da ogni genere di mezzi. In alcune zone più remote il passare del tempo ha sgretolato l’asfalto riducendo la carreggiata ad una sola corsia. In genere non è necessario percorrere strade sterrate e la presenza capillare di distributori di carburante non richiede la necessità di avere scorte a bordo. E’ tuttavia consigliabile avere scorte di viveri e soprattutto di acqua.
Ricordando che è opportuno adottare un comportamento rispettoso delle tradizioni religiose del paese, segnaliamo che l’accesso alle moschee è consentito esclusivamente ai mussulmani per cui i turisti di altre religioni non sono ammessi.




Itinerario di massima e cosa vedere:
Il percorso che proponiamo è di circa 2.700 km con partenza e ritorno a Marrakech, trattandosi di un percorso ad anello può essere percorso indistintamente sia in senso orario che antiorario partendo da una qualsiasi delle località toccate.
Primo giorno, atterraggio a Marrakech e partenza per la Kasbah di Ait-ben-Haddou, circa 3 ore di viaggio attraverso il passo del Col du Tichka a circa 2.260 metri sul livello del mare.
Secondo giorno, Ait-ben-Haddou – Ouarzazate – Gole del Todra, circa 3 ore di viaggio.
Terzo giorno, Gole del Todra – Erfoud – Notte nel campo tendato nel deserto dell’ Erg Chebbi, circa 2 ore di viaggio.
Quarto giorno, Erfoud – Azrou, circa 6 ore di viaggio con arrivo in quota sui monti dell’Atlante.
Quinto giorno, Azrou – Fes, circa 2 ore di viaggio.
Sesto giorno, Fes – Chefchaouen, circa 4 ore di viaggio.
Settimo giorno, Chefchaouen – Meknes, circa 4 ore di viaggio.
Ottavo giorno, Meknes – Marrakech, circa 6 ore di viaggio.
Nono giorno, Marrakech – Essaouirà – Marrakech, circa 6 ore di viaggio per andata e ritorno.
Decimo giorno, Marrakech e partenza per il ritorno.

Descrizione varie tappe:
Primo giorno, il tragitto che da Marrakech porta ad Ait-Ben-Haddou è impegnativo in quanto il percorso scavalca il Col du Tichka a circa 2.300 metri sul livello del mare e dove, con il traffico di mezzi pesanti che percorrono lentamente i suoi impegnativi tornanti, il viaggio potrebbe procedere molto a rilento e allungare i tempi di percorrenza. Merita tuttavia fare una sosta al punto panoramico che si trova giunti in cima alla salita o il villaggio che si incontra poco dopo il colle, dove è possibile effettuare tappa per un ristoro.
Una volta a destinazione troverete la Kasbah (casa fortificata) che è molto conosciuta per via del fatto che è stata spesso utilizzata come set cinematografico per vari film d’epoca (Lawrence d’Arabia) ma anche del presente (Il Gladiatore). A parte questo aspetto, il villaggio è molto affascinante e la sua vista può essere effettuata pagando un contributo d’ingresso all’anziano discendente della famiglia che controllava la fortificazione. Lo stesso, o uno dei suoi aiutanti, vi accompagnerà nelle viuzze e vi farà entrare in alcuni edifici per raccontare la storia della vita nel villaggio.


Secondo giorno, prima di raggiungere le Gole del Todra è possibile programmare una sosta nella cittadina di Ouarzazate, se non altro per mangiare qualcosa o per visitare il primo dei tanti mercati che incontrerete strada facendo. La cittadina è nota per i suoi mooderni studi cinematografici, tanto da essere considerata la Hollywood marocchina. Dopo un lungo tratto di strada semideserta e prima di arrivare alle gole si percorrerà la splendida valle creata dal fiume, dove palmeti e coltivazioni fanno da corollario ad altre Kasbah dai colori rosso acceso, realizzate con fango e paglia.
La visita delle Gole del Todra occuperà qualche ora e per i più temerari può prevedere anche un bagno refrigerante nel torrente che scorre al loro interno. E’ possibile percorrere in auto l’affascinante e tortuosa strada asfaltata che sale sino al punto più alto.

Terzo giorno, ridiscendendo a ritroso le gole si torna a valle e di prende la direzione est sino al deserto, strada facendo i villaggi ed i segni di vita si faranno sempre più radi sino a raggiungere Erfoud, uno degli ultimi avamposti abitati prima del deserto e del confine con l’Algeria.
Qui abbiamo previsto di arrivare nel tardo pomeriggio in modo da passare la notte all’interno di uno dei tanti campi tendati presenti nell’Erg Chebbi.
Il proprietario del campo è stato contattato tramite Facebook e, come da accordi, si è fatto trovare puntualmente lungo la strada sterrata che esce dalla città per poi guidarci sino al campo tendato con il suo pick-up.
In attesa del tramonto abbiamo effettuato un’uscita a dorso di dromedario, per poi a piedi salire in vetta alla duna più alta da cui ammirare un panorama unico, proprio al calar del sole.
Noi abbiamo contattato il Sandfisch Desert Camp che gestisce due campi, uno più spartano ed uno definito “luxury” in quanto dotato di ogni comfort.
Il pernottamento prevede l’uscita sulle dune, la cena, uno spettacolo di musica berbera e la colazione del giorno dopo.
L’esperienza è molto suggestiva e consente di apprezzare tutte le peculiarità del deserto, dall’assenza di inquinamento luminoso e ambientale, l’incredibile presenza di vita animale, non ultima l’osservazione di un cielo tempestato di stelle mai viste prima, con la magnifica visione della via lattea, osservazione praticamente impossibile in buona parte d’Europa.



Quarto giorno, lasciato a malincuore il deserto ci si dirige a nord in direzione dei monti dell’Atlante sino a raggiungere la località di Azrou, Resterete sorpresi in quanto il panorama cambierà drasticamente ad alla sabbia si sostituiranno foreste di cedri, gruppi di scimmie, cavalli e altri animali al pascolo in verdissimi prati che in inverno si trasformano in piste di sci.
Quinto giorno, riprendendo il viaggio in direzione nord si raggiunge la prima e forse la più bella della città imperiali, Fes.
La città è molto grande e la sua Medina è come un piccolo scrigno ricco di tesori, visitabile solo a piedi. Qui, come nelle altre grandi città, consigliamo di soggiornare in un Riad, questo in quanto queste tipologie di strutture sono generalmente realizzate all’interno di autentiche dimore dei sultani che controllavano le città e presentano affascinanti cortili interni magnificamente decorati in stile moresco.
Parcheggiata l’auto all’esterno della Medina, abbiamo iniziato la visita che comprende la Madrasa (scuola coranica),il quartiere delle concerie (dove da centinaia di anni vengono lavorate e tinte le pelli utilizzate dall’artigianato locale), le antiche mura e le maestose porte di accesso, infiniti negozi e bancarelle che espongono frutta e verdura, carni macellate secondo il rito islamico, prodotti da forno, dolci al miele, bibite di ogni colore e articoli di ogni genere. Il viavai di gente sarà di per se affascinante e la presenza di turisti ben miscelato con la popolazione locale.



Sesto giorno, il nostro viaggio prosegue in direzione nord per raggiungere la bellissima Chefchaouen, detta la città blu. L’origine del colore della città sembra derivare dal fatto che popolazioni ebree in fuga dalla vicina Europa, una volta rifugiati in questo luogo montuoso abbiamo dipinto le case con il colore del paradiso.
L’atmosfera della cittadina è molto piacevole e rilassata, per cui trascorrere un pomeriggio girovagando per le strette viuzze ricche di bazar e caffe sarà l’ideale per recuperare le energie spese nei giorni precedenti.


Settimo giorno, lasciata la città blu ci dirigiamo di nuovo verso sud per raggiungere la città di Meknes. Strada facendo è possibile fare una sosta presso il sito archeologico di Voulubilis dove visitare i resti dell’insediamento romano.
Anche la Medina di Meknes non è accessibile alle auto, per cui è opportuno lasciarla nei parcheggi periferici e addentrasti al suo interno a piedi. Qui, oltre all’immenso suk, è possibile visitare il palazzo reale, il bellissimo Mausoleo del Sultano Moulay Ismail, le antiche mura e le magnifiche porte di ingresso.



Ottavo giorno, imboccando le veloci e deserte autostrade ci dirigiamo ulteriormente a sud per raggiungere la meta finale del viaggio a Marrakech. La città è molto grande ma la parte centrale tutto sommato molto compatta e visitabile a piedi. Tutto ruota intorno alla piazza Jemaa el-Fnaa dove sia di giorno che di notte è un brulicare di mercanti, incantatori di serpenti e turisti, e dal tardo pomeriggio vengono allestite le note bancarelle dove è possibile cenare sedendosi su panche condivise con abitanti della città.
La grande moschea, la Madrasa, il quartiere ebraico con la sinagoga, il grande suk, i caffè ed i grandi viali percorsi da calessi, non farete fatica a trovare qualcosa da fare per trascorrere la vostra giornata a Marrakech.


Nono giorno, vista la relativa vicinanza con l’oceano abbiamo deciso di aggiungere una tappa per visitare la bella località di Essauirà, nota già dagli anni ’60 per essere meta di Hippiye e musicisti di ogni genere. In effetti, oltre a questa motivazione, la città offre una spiaggia immensa dove fare un tuffo nel gelido Atlantico, belle mura che circondano la città fortificata, negozi e ristoranti di pesce.


Decimo giorno, partenza per il rientro in Italia.
Cibo
I piatti che troverete nei vari ristoranti sono esclusivamente a base di riso oppure cous-cous contornato da verdure o carne di pollo, manzo e tal volta agnello. Il Tajine è il piatto più diffuso e di fatto viene cucinato all’interno di pentole di coccio su carboni ardenti, contiene carni o verdure cotte con aggiunta di limone, olive e varie spezie. Sulla costa è possibile trovare piatti di pesce. Assolutamente da gustare il te alla menta e i fantastici dolci a base di frutta secca e miele.
Per chi non ama il cibo etnico, nelle grandi città è possibile trovare i tipici piatti internazionali come pizza e hamburger, ma certo questo non è il nostro consiglio.




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